lunedì

Macaron pistacchio


Oggi un macaron verde...come la speranza, che è l'ultima a morire! Dedico questo dolce delicato a coloro che sanno sentire, non solo col palato, ma anche col cuore. Dedico questo dolce a chi sa ancora emozionarsi, a chi ultimiamente mi ha emozionato con sguardi, musica e parole. Questo gruppetto di persone non è molto folto, ma c'è. Questa è l'unica cosa che conta nella vita, tutto il resto passa.Quindi, conosciuti e sconosciuti che vi identificate o sentite un'attrazione atavica verso questo post: tutto ciò è per voi!

Ormai ho deciso di adottare una volta per tutte dosi e metodo Hermé:

110 albumi a temperatura ambiente vecchi di una settimana (conservati in frigo)
300 gr polvere di mandorle passata in forno ad asciugare (170° per 5 minuti)
300 gr zucchero a velo
110  albumi a temperatura ambiente vecchi di una settimana (conservati in frigo)
75 gr di acqua
300 gr zucchero semolato
Q.B. colorante alimentare verde /marrone (io faccio un mix)
In questa ricetta io ho messo della polvere argentata per alimenti che ho trovato su internet sul sito di artgato


Pesare tutti gli ingredienti

Fare un meringa italiana:
Su una casseruola mettere lo zucchero e l'acqua portare a 119°
Quando il termometro raggiunge i 115 ° iniziare a montare 110 gr di albumi a neve non troppo fissa a velocità sostenuta
Ridurre la velocità e versare lo sciroppo sugli albumi, lasciar andare il robot finché il composto non scende a 40°

Separatamente unire il colorante ai 110 gr di albume restante in una ciotola
Setacciare insieme le polveri ed unire agli albumi colorati
Incorporare i due composti (albumi montati + albumi con le polveri) con un movimento dall'alto verso il basso. Una volta omogenei, mescolare enregicamente con la marisa, smontare leggermente l'impasto, è pronto quando diventa lucido e scende come fosse un nastro.

Coprire le teglie di carta da forno, mettere una bocchetta al sac à poche 10 e incominciare a versarne una quantità sufficiente per dei cerchi della misura desiderata
Preriscaldare il forno a 145° . Lasciar riposare le teglie per lameno mezz'ora. Infornare per 12 minuti.
Ganache ai pistacchi:
200 gr panna liquida
200 gr cioccolato bianco

Fondere il cioccolato, portare la panna ad ebollizione e versare sul cioccolato a più riprese. Mescolare energicamente, deve risultarne una crema omogenea, unire 50 gr di pasta di pistacchio.Lasciar riposare in frigo per qualche ora e poi frullare il tutto col minipimer. Hermé condiglia di aggiungere un pò di essenza di mandorla amara per valorzzare il gusto del pistacchio. Idealmente i macarons andrebbero degustati 48 ore dopo la produzione. Bella sfida!

martedì

Dulce de leche


Il palato affonda in una nuvola scura e ritrova una sensazione perduta. I pensieri abbracciano il gusto in una danza lenta, dolce e appassionata.Gli occhi si chiudono per trattenere l'intenso piacere. Fuori un mondo svuotato. Ecco il dulce de leche.

Ingredienti:
1 lt di latte 
300 gr di zucchero
una punta di cucchiaino di bicarbonato

Mettere in una casseruola e lasciar consumare a fuoco lentissimo per tre ore e mezzo circa. Mescolare di tanto in tanto e fare attenzione che il composto non attacchi al fondo della pentola. Se verso la fine risulta un pò grumoso frullare col minipimer a immersione. Versare immediatamete su un contenitore, far raffreddare.


lunedì

macaron rosa ai lamponi

Allora se inizio a dirvi quanto non mi piace questa festa e di come abbia colto l'occasione solo per fare i macaron a forma di cuore, immagino voi non mi crediate. Perché effettivamente, come testimonia la foto, questa composizione è romantica e mielosa da far sciogliere anche gli animi più insensibili.  Allora, per convincervi che a me non piace San Valentino, nonostante tutto, vi racconto cosa è successo oggi a pranzo. Il mio compare arriva dal lavoro e si trova la tavola imbandita con tanto di gnocchetti ai carciofi, finito il primo gli propongo dei macaron che lui accetta sempre con un certo entusiasmo. Ma quando si vede 'sti dolcetti a forma di cuore si stupisce senza dir nulla. Poi gli racconto dei miei esperimenti culinari e del fatto che al ristorante dove lavoricchio avevo una gran voglia di far trovare alle coppiette avvinghiate come anguille dei cuori rosa e lui mi risponde...ahhhhh ecco perché li hai fatti ! Iniziavo seriamente a preoccuparmi...


Ricetta di Pierre Hermé

110 albumi a temperatura ambiente vecchi di una settimana (conservati in frigo)
300 gr polvere di mandorle passata in forno ad asciugare (170° per5 minuti)
300 gr zucchero a velo
110  albumia temperatura ambiente vecchi di una settimana (conservati in frigo)
75 gr di acqua
300 gr zucchero semolato
Q.B. colorante alimentare rosso
In questa ricetta io ho messo della polvere argentata per alimenti che ho trovato su internet sul sito di artgato


Pesare tutti gli ingredienti
Su una casseruola mettere lo zucchero e l'acqua portare a 119°
Quando il termometro raggiunge i 115 ° iniziare a montare 110 gr di albumi a neve non troppo fissa a velocità sostenuta
Versarvi lo sciroppo a 119° con la frusta a velocità media

Unire il colorante ai 110 gr di albume restante
Setacciare insieme le polveri ed unire agli albumi.
Incorporare idue composti con un movimento dall'alto verso il basso. Una volta omogenei mescolare enregicamente con la marisa far smontare leggermente l'impasto, è pronto quando diventa lucido e scende come fosse un nastro.

Coprire le teglie di carta da forno, mettere una bocchetta al sac à poche 10 e iniziare a fare delle v, dopo espandendosi diventeranno dei cuori
Preriscaldare il forno a 145° . Lasciar riposare le teglie per lameno mezz'ora. Infornare per 12 minuti.

Ganache 
200 gr cioccolata
200 gr panna
80 gr polpa di lamponi (70% lamponi 30 % zucchero)

Sciogliere il cioccolato a 45 ° in MO o bagno maria. Bollire la panna ed unirla in tre volte alla cioccolata mescolando energicamente. Se diventa troppo spessa versare più panna alla volta. Far risposare in frigo qualche ora, quando è fredda frullare col minipimer per cinque minuti. Mettere nel sac à poche e guarnire.


giovedì

Torta croccante al taleggio, funghi e crudo


La torta salata ha ormai passato il suo tempo glorioso e da novità di derivazione francese (lfa onte di ispirazione sono le succulente quiches) è diventato un modo veloce per svuotare il frigo. Una specie di polpettone moderno. Fin qui niente di male se non fosse che ormai non si leggono nemmeno più le ricette con questa dicitura, in quanto troooppo banali. Ebbene si, questo preambolo mi è servito per mettere le mani avanti e dirmelo da sola prima che i lettori lo pensino...!Ok adesso posso partire con la ricetta che mi è piaciuta moltissimo.
 Ingredienti:
Pasta brisé:
140 gr farina "00"
125 gr burro freddissimo spezzettato
105 gr farina "0"

Mescolare questi ingredienti nel robot con la foglia a velocità moderata, finchè non si ottiene una "sabbia".

Aggiungere:
10 cl acqua gelida
25 gr aceto
5 gr zucchero
9 gr sale

Impastare il tutto fino ad ottenere una palla liscia ed omogenea. Filmare e mettere in frigo. Si può anche fare il giorno prima. E importante far passare un'ora di riposo tra la preparazione della pasta ed il suo utilizzo. Stendere coppare secondo la forma della tortiera, coprire con carta da forno e infornare con i fagioli secchi a 200°, tenere un pò inditro di cottura perché andrà ripassata in forno col formaggio.Indicativamente va cotta una ventina di minuti. (Io ho forno ventilato, di regola in quello statico la temperatura dev'essere più alta di 10° circa)

Farcia:
200 gr taleggio
500 gr funghi chiodini (raccolti nel bosco :-)
1 hg prosciutto crudo

Disporre il taleggio dul fondo della torta, passare in forno per farlo sciogliere. Tirar fuori e ricoprire di funghi, decorare col prosciutto crudo.

mercoledì

Esercizi di temperaggio del cioccolato

Eccomi qua, come una brava scolaretta a fare prove tecniche di temperaggio. Mi piacerebbe iniziare a conscere questa materia prima, a saperla lavorare, ma purtroppo non ne ho mai avuto l'occasione. Ho deciso che stavolta farò da autodidatta. L'idea mi è venuta sfogliando uno dei miei libri preferiti - lo consiglio a tutte le aspiranti pasticcione che popolano la rete - quello di Olivier Bajard dal titolo "Les ateliers sucrés d'Oliviers". 


Ecco un piccolo schemino per capire quali sono le curve delle temperature di ciascun cioccolato, poi varia leggermente in base alla composizione, ma per l'inizio questa regola generale va più che bene.


Da sinistra verso destra:
Cioccolato fondente
Temperatura di fusione 50°
Temperatura di cristallizzazione 27° - 28 °
Temperatura di utilizzo 31° - 32°

Cioccolato al latte
Temperatura di fusione 45°
Temperatura di cristallizzazione 25° - 26°
Temperatura di utilizzo 29° - 30°

Cioccolato bianco
Temperatura di fusione 40°
Temperatura di cristallizzazione 23° - 24°
Temperatura du utilizzo 27 - 28°

Procedimento:
Far fondere a bagno maria 500 gr di cioccolato fondente a 50°. Quando la massa è fusa togliere il recipiente dal bagno maria ed aggiungervi 250 gr di cioccolato fondente sminuzzato, mescolare per raffreddare la massa. Il cioccolato dev'essere totalmente sciolto e la temperatura dovrebbe scendere a 27°. A questo punto rimettere sul pentolino a bagno maria e portare alla temperatura di utilizzo 31° - 32°.E' consigliabile mantenere il pentolino del bagno maria a portata di mano in mado da lavorare la massa facilmente e mantenerla alla temperatura desiderata.

Buon divertimento...

martedì

Fondente al cioccolato

Posto in velocità una riccettina facile e veloce con un risultato stupefacente...tutti si domanderanno quale sortilegio avete commesso per inserirvi un cuore morbido in un involucro compatto....shhhhhhht! Segreto da maghette.

Per farlo ho guardato dosi e procedimento di Mercotte , il suo è uno dei migliori assaggiati perché non eccede in zucchero. Bisogna solo procurarsi degli stampini tondi in alluminio.

Ingredienti:
175 gr cioccolato fondente (Mercotte ne mette 10 gr in meno)
120 gr zucchero
150 gr uova
90 gr farina
170 gr burro

Sciogliere il cioccolato a bagno maria, aggiungere il burro e mescolare fino a che non è completamente fuso. 
Mercolare con lo sbattitore uova e zucchero finché il secondo non si è completamente sciolto. Unire il tutto, aggiungere la farina e mescolare. Non devono esserci grumi. 
Preriscaldare il forno a 200°. Riempire fino a tre quarti gli stampini, infornare per 7 minuti, spegnere il  forno senza aprire la porta per trenta secondi circa. La temperatura va variata in base al forno, l'importante è mantenere il tempo di cottura uguale. Sono pronti quando sulla superficie si è formata una crosticina leggermente bombata verso l'alto. Non deve uscire liquido durante il rovesciamento dallo stampo al piatto. Servire a piacere con panna acida (I love) o panna montata.

lunedì

Paninetti morbidi alla pancetta

Questi panini sono fatti con l'energia che these days sta crescendo in me a forza di vedere la contrapposizione tra quello che dovrebbe essere qui e subito, una rivoluzione (o RI BELL'AZIONE)  come quella del popolo egiziano ed una situazione politicamente insostenibile come quella italiana. Non è una questione se essere d'accordo con l'uno o l'altro, qui è in questione il concetto di politica e di politico come persona. Nessuno parla delle mie esigenze, delle mie speranze deluse, nessuno cerca di catturare la mia attenzione con discorsi forieri di consenso ed approvazione, sembra che il mio voto non sia così importante per coloro che potrebbero potenzialmente essere i miei rappresentati. Bhé, che cavolo, io voglio contare di più nel mio paese, lo dico in senso politico e sociale, a me delle beghe tra destra e sinistra non me ne frega nulla, se di vere fazioni si può parlare. Ormai tutti spingono verso la direzione del sensazionalismo, magistrati compresi e questo mi duole moltissimo dirlo. Sembra che tirare fuori più scandali possibili su ognuno sia diventato uno sport nazionale, ma a che serve quando poi le leggi approvate in parlamento sono mirate a cancellare ogni potenziale conseguenza di azioni risprovevoli, se ce ne sono, visto che il tutto deve ancora essere accertato? Forse a far vendere qualche copia di giornale in più, raccontando versioni dei fatti compiacenti a coloro che acquistano l'una o l'altra copia delle testate? Allora io ho deciso, in questo periodo pochissima tele,  molta stampa estera e tante ricette...per distrarmi e sfogare la mia rabbia. Oggi un impasto lievitato facile, ottimo e...pesante come il clima che si respira in questo periodo!
Scusate ma co' ce vo' ce vo'! Ahhh io il tredici febbraio sarò in piazza, mi raccomando donne, confido in noi, la vera forza del paese



300 gr farina "0"
200 gr farina di grano duro
250 ml latte
20 gr lievito
100 gr ricotta
13 gr sale
50 gr burro t° ambiente
100 gr circa pancetta affumifata a cubetti ( a piacere)
q.b. rosmarino

(@ Manuela: sorry mi son sbagliata e ti ho scritto solo farina "0", ma in realtà puoi usare miscele di tutti i tipi di farina Kamut, intergrale...chiedi alla Mugnaia :-))))


Montare il gancio e sciogliere 20 gr di lievito col latte nell'impastatrice, aggiungervi 200 gr di farina "0" e far andare fino a che non diventa omogeneo.Lasciar riposare la biga per 40 minuti circa. Aggiungere poi il resto della farina la ricotta ed il sale fare girare a velocità media per 3 minuti ed a velocità max per 5 minuti.Quando l'impasto è elastico aggiungere il burro a pezzi e far girare finché non si amalgama, versare poi il condimento ed azionare la macchina per distribuire la pancetta nell'impasto. Lasciar lievitare un paio d'ore circa e poi dare due pieghe del secondo tipo come spiegato dal mitico Adriano.Far lievitare un'ora circa coperto da uno straccio, io lo ripongo in forno con una bacinella di acqua calda.Riprendere l'impasto, fare un filone e tagliare in piccoli tranci che dovranno essere lisciati ed arrotondati per diventare panini. Lasciar lievitare un paio d'ore, spennellare con uovo sbattuto e sale, decorare con emmenthal, semi di papavero, sesamo ed infornare a 210° per 18 minuti circa. Per rassicurarvi vi dico che i panini vengono buonissimi anche senza pieghe è solo per dare una consistenza più morbida e rendere i panini più rotondi e composti!!!

venerdì

Bicchiere frutti rossi e crema al mascarpone


Dopo averlo fatto l'ho guardato ed ho pensato che sembrava il dolce di Barbie...non è bellissimoo??? Magari è un pò storto, ha una forma malconcia ma ci trovo un non so che di infanzia, mi ricorda i dolci che mangiavano i miei beniaini dei cartoni giapponesi. Mi piacerebbe sapere se anche a voi fa questo effetto, oppure sono io che ho avuto un'infanzia sui generis. Questo nasce come esperimento da proporre in un ristorante per cui collaboro saltuariamente e non so che reazione aspettarmi da parte del titolare. Troppo rosa? Troppo semplice? Troppo poco? Mah! Come dire, non ho dubbi che funzionerà....
Dal punto di vista tecnico la crema rosa è abbastanza interessante, perché l'ho fatta con una meringa italiana espressa. Ciò significa che al posto di montare gli albumi ed aggiungerci poi lo sciroppo di zucchero a 121°, ho portato gli albumi con lo zucchero semolato a 60° in MO e poi li ho montati, risultato eccellente.

Cremoso ai frutti rossi:
35 gr albumi
45 gr zucchero

200 gr frutti rossi (lamponi, ribes...)
60 gr zucchero
4 gr colla di pesce
230 ml panna

Ammollare la gelatina in 20 gr di acqua fredda.Frullare i frutti rossi con i 60 gr di zucchero e mettere da parte. Portare lo zucchero(45 gr) unito agli albumi a 60°. Montare a neve ben solida, deve risultare liscia e brillante, scioglievi la gelatina e far girare le fruste ancora per qualche secondo. Semi - montare a parte la pannaed incorporarla al composto.

Crema chantilly al mascarpone:
80 gr di mascarpone
100 ml panna
10 gr zucchero
1 baccello di vaniglia

Tagliare il baccello, estrarre i grani di vaniglia, e mettere tutti gli ingredianti nella ciotola dello sbattitore elettrico o in planetaria e montare. La consistenza non deve essere troppo fissa, deve risultare leggera e molto cremosa, evitare di montare troppo a lungo.

Aiutandovi con un sac à poche fare gli strai. PS se ne avete solo uno e non avete voglia di lavarlo iniziate dalla crema con colore più chiaro.

falafel

Quando sono andata in Siria e Giordania, ormai un bel pò di tempo fa, mi sono fatta una cultura in materia di Falafel. In ogni angolo c'era un chioschetto con un gran calderone nero nel quale friggevano tonnellate di polpette di ceci. Che bontà! Lo mettevano all'interno del pane piatto con altre verdure e lo arrotolavano. Quello che mi stupiva era il prezzo, dai 35 ai 45 centesimi in euro. I migliori li ho mangiati ad Amman in un posticino che si dice fosse frequentato dal re Hussein. Se questo sia vero non lo so, ma quei falafel erano davvero regali. Morbidissimi all'interno e molto croccanti all'esterno, venivano serviti su una carta oleata con pane e un ciuffo di menta, imancabile sul tavolo. Il bello è che in questo locale veramente tradizionale non c'è bisogno di ordinare, basta sedersi e loro fanno il resto. Vista l'esperienza li ho pure immortalati, ecco il mio babbo che non si tira indietro...garanzia di qualità :-))) Ah il posto si chiama Ashem (si pronuncia così) se passate di là


ed ecco invece i miei


 PS. Sono molto fiera dello stampo a ciambella, l'ho trovato in Siria dove molto spesso servono i falafel con questa forma.

Ingredienti:
1 tazza di ceci secchi
1/2 tazza di fave
1 spicchio d'aglio
un bel ciuffo grande di prezzemolo sminuzzato
1 cucchiaio di cumino
1 cucchiaio di coriandolo
Q.b. pepe
2 cucchiai di sale fino
2 cucchiai rasi di farina bianca
1/2 cucchiaio di bicarconato
un cucchiaio di succo di limone
5 gr di lievito chimico(aggiunto alla fine)

Ammolare ceci e fave in acqua per dodici ore. Mettere nel tritatutto i ceci, le fave le spezie ed il sale. Lasciare riposare per qualche ora, aggiungere poi il bicarbonato e il lievito chimico. Scaldare abbondante olio in una padella a bordi alti, per friggere bene l'olio deve essere abbastanza caldo così diventano croccanti dentro e morbidi fuori. Scolare e servire con una salsina a base di salsa tahini, 1 parte di pasta di sesamo 3 parti di crema di yogurt greco diluito con acqua, cipolla tritata, sale e qualche goccia di limone.

mercoledì

Bicchierini ciock crock

Se c'è una cosa che non tollero fare è proprio la crema inglese. Ci vuole troppa precisione, bisogna portarla a 83 ° senza farla diventare "frittata". Insomma lavori per cesellatori di fino non per selvaggi maniscalchi che amano girare, rivoltare e maltrattare gli impasti...se non si era capito io adoro i lievitati, sono nella mia indole e poi quando crescono...quanta soddisfazione. Purtroppo il mio compitino di questa settimana era di trovare un dolce da mettere in un bicchiere che resistesse al congelamento e si mantenesse qualche giorno una volta scongelato. L'ho fatto oggi ed era super buono, ma mi sa che c'erano troppe pretese per delle innocenti cremine al cioccolato, povere. Vederemo nei prossimi giorni se la mission impossible è riuscita!

Ho scelto questa ricetta anche perché un pò mi assomiglia...d'altronde chi non è in minima parte in conflitto tra ciò a cui aspira e ciò che si ritrova? Si mi piace perché racchiude gli opposti, la leggerezza del bianco alla sommità e la pesantezza del cioccolato amaro alla base. Un contrasto perenne tra istinto e ragione tenuti a bada dal gusto moderato del cioccolato al latte, un equilibrio instabile che si ripropone continuamente sotto nuove forme. E poi c'è il croccante, come le persone che mi piacciono! Si quelle che si lasciano mordere ed assaporare pian piano, quelle che ci danno da fare con le loro storie e gli spunti di riflessione, quelle che quando se ne vanno ci lasciano dei pezzi di sè. Se io fossi un materiale sarei una crema perché mi adatto a qualsiasi recipiente, tondo quadrato, comodo, scomodo, grande, piccolo, l'importante è esserci!



Crema Inglese:
45 gr latte
45 gr tuorli

Portare il latte ad ebollizione  in una casseruola. Mettere i tuorli su una bastardella a bagno maria, versare il latte caldo mescolare con la frusta e portare a 83°. Raffreddare velocemente immergendo il fondo della bastardella in una terrina con ghiaccio ed acqua. La parte esterna del metallo si raffreddarà in poco tempo, continuare a mescolare finché non arriva a temperatura ambiente.

Crema al cioccolato bianco
45 gr crema inglese
25 gr cioccolato bianco
45 gr panna  fresca semi montata

Fondere il cioccolato al MO o a bagno maria, incorporare alla crema inglese. Montare la panna ed incorporare al composto.

Crema al cioccolato al latte
45 gr crema inglese
25 cioccolato al latte
45 gr panna montata

Procedere allo stesso modo della crema bianca

Crema al cioccolato fondente
35 gr latte
10 gr zucchero
45 gr tuorli d'uovo
55 gr cioccolato fondente
110 gr panna montata

Sciogliere il cioccolato. Scaldare in una casseruola il latte con lo zucchero, quando arriva a bollore unire ai tuorli in una bastardella a bagno maria. Fare una crema inglese. Versarla subito sul cioccolato ed amalgamare. Quando la preparazione si è raffreddata (NON METTERE IN FRIGO) montare la panna ed unire.

Versare le tre creme nei tre sac à poche ed iniziare a fare gli strati. Io ho intervallato ogni strato con delle briciole di caramello croccante ed una spolverata di cacao per definire la linea di ogni colore.

Mettere in frigo
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